Pubblicato: 10 Novembre 2024
Ultimo aggiornamento: 10 Novembre 2024
Tecnico RER Group effettua test antiscivolo

Normativa Antiscivolo in Italia: Guida Completa e Aggiornata

Tutto quello che devi sapere su DLgs 81/2008, DM 236/1989, metodi di prova (BCRA/Tortus e Pendulum), interpretazione dei risultati e best practice operative.

In questa pagina

Indice dei contenuti

Fondamenti Normativi

Perché conoscere la normativa antiscivolo

Garantire superfici sicure non è solo buona pratica: in Italia esistono obblighi concreti per datori di lavoro, gestori di strutture e progettisti.

Questa guida spiega in modo chiaro cosa prevedono le leggi italiane, quali metodi di prova sono riconosciuti e affidabili, e come interpretare i risultati per dimostrare la conformità.

DLgs 81/2008 (Allegato IV)

L'allegato IV del D.Lgs. 81/2008 stabilisce al punto 1.3.2:

«I pavimenti dei locali devono essere fissi, stabili ed antisdrucciolevoli nonché esenti da protuberanze, cavità o piani inclinati pericolosi.»

Art. 63 e Allegato IV, D.Lgs. 81/2008

Questo è il fondamento legale con cui un tecnico o un giudice possono valutare la conformità di una pavimentazione. L'Allegato IV stabilisce obblighi generali ("antisdrucciolevoli") ma non fornisce valori numerici: i valori numerici vengono dai metodi tecnici (BCRA, Pendulum, DIN ecc.). La violazione espone il datore di lavoro a sanzioni amministrative e responsabilità civile/penale in caso di infortuni.

DM 236/1989

Il DM 236/1989 all'art. 8.1.2 precisa:

«Le pavimentazioni devono essere antisdrucciolevoli. Si considerano tali le pavimentazioni che vengono riconosciute idonee in base alle norme di sicurezza vigenti [...] secondo il metodo B.C.R.A. (British Ceramic Research Association)»

Art. 8.1.2, DM 236/1989 (G.U. n. 145 del 23/06/1989)

Questo decreto introduce il metodo B.C.R.A. come riferimento tecnico per la misura del coefficiente di attrito dinamico (μ) e indica valori soglia che classificano una pavimentazione come antisdrucciolevole. Il DM 236/1989 si applica principalmente a prescrizioni tecniche per eliminare barriere architettoniche, in particolare per edifici privati di nuova costruzione e per alcuni spazi pubblici/edifici. Il DPR 503/1996 estende e rimanda la materia ad ambiti pubblici, integrando i criteri anche per gli spazi esterni.

Chi è responsabile e cosa fare

La responsabilità della conformità ricade su diversi soggetti a seconda del contesto:

  • Datore di lavoro: obbligato dall'art. 63 D.Lgs. 81/2008 a garantire pavimenti antisdrucciolevoli nei luoghi di lavoro.
  • Gestore/proprietario di strutture pubbliche: responsabile della sicurezza degli utenti (ospedali, scuole, uffici pubblici, strutture ricettive).
  • Amministratore condominiale: responsabile della manutenzione delle parti comuni e della sicurezza nelle aree condivise.
  • Progettista/direttore lavori: tenuto a specificare e verificare i requisiti antisdrucciolo nelle nuove costruzioni o ristrutturazioni.

Documentazione da conservare

  • Report di laboratorio terzo: certificato di prova con metodo B.C.R.A./Tortus o Pendulum, firmato e timbrato da laboratorio accreditato.
  • Verbale di intervento: per trattamenti antiscivolo, conservare scheda tecnica del prodotto/metodo, report prima/dopo, certificato di garanzia.
  • Piano di manutenzione: programma di controlli periodici con date e responsabili.
  • Registro verifiche: annotazioni di tutti i controlli effettuati nel tempo con esiti e azioni correttive.

Periodicità delle verifiche

La frequenza raccomandata dei controlli dipende dall'uso e dal tipo di intervento:

  • Trattamenti permanenti certificati (es. Tekno Touch®): verifica biennale gratuita inclusa nella garanzia, con possibilità di check straordinari su richiesta.
  • Ambienti ad alto rischio (piscine, cucine professionali, ospedali): controllo annuale o dopo eventi straordinari (pulizie aggressive, ristrutturazioni).
  • Edifici pubblici e luoghi di lavoro: verifica ogni 2-3 anni o in caso di modifiche sostanziali.
  • Dopo applicazione di rivestimenti temporanei: controllo ogni 6-12 mesi o secondo indicazioni del produttore.

Metodi di Misura

Come si misura la scivolosità

I principali metodi di prova riconosciuti per misurare il coefficiente di attrito delle pavimentazioni

Metodo B.C.R.A. (Tribometro TORTUS)

Panoramica

Il metodo B.C.R.A. (British Ceramic Research Association) è uno dei riferimenti tecnici riconosciuti in Italia (citato dal DM 236/1989) per la valutazione dell'antisdrucciolevolezza delle pavimentazioni. Lo strumento tipico è il Tribometro TORTUS, che misura il coefficiente di attrito dinamico (DCOF, μ) mediante lo scorrimento di un pattino di prova sulla superficie.

Cosa misura: DCOF — Coefficiente di attrito dinamico (μ). Non misura il coefficiente statico (SCOF).

Principio di funzionamento: Un pattino (slider) viene trascinato sul piano a velocità costante (~10 cm/s). Lo strumento registra la forza tangenziale e calcola μ lungo il tragitto. La misura è continua e ripetibile su superfici piane.

  • Tipologie di pattini: Cuoio naturale (riferimento storico), gomma morbida tipo 4S (frequente), gomma dura. Importante: il valore di μ varia con il tipo di pattino; il report deve sempre indicare il materiale utilizzato.
  • Condizioni di prova: Stato superficie (asciutta/bagnata con specifica del liquido), numero di misure e punti rilevati, tipo di pattino, temperatura ambiente, direzione rispetto a fughe/venature.
  • Raccomandazioni: Numero minimo consigliato: 6–10 punti per area omogenea. Fornire sempre verbale con singole letture, media aritmetica e deviazione standard.
  • Vantaggi: Misura diretta del DCOF, adatta a ceramiche, gres, pietre naturali. Buona ripetibilità su piani regolari; strumento adatto anche per prove in sito.
  • Collegamenti normativi: DM 236/1989 cita il metodo B.C.R.A. come riferimento tecnico in Italia. Rileva μ (DCOF); non è direttamente confrontabile con il PTV (Pendulum).

British Pendulum Test

Il Pendulum tester è un tribometro dinamico molto diffuso a livello internazionale, raccomandato per la sua correlazione con gli incidenti da scivolamento.

Differisce dal metodo B.C.R.A.: mentre B.C.R.A. misura il DCOF (μ) con tribometro Tortus, il Pendulum fornisce un PTV (Pendulum Test Value), un indice empirico non direttamente confrontabile con μ.

Interpretazione PTV: ≥36 = basso rischio; 25–35 = moderato; <24 = alto rischio.

  • Normative: EN 13036-4, BS EN 16165, BS 7976, ASTM E303
  • Misura: PTV (Pendulum Test Value, scala 0-150+)
  • Utile come test in situ su aree estese e per valutare condizioni contaminate o microtexture
  • Standard internazionale (UK HSE, ANSI, AS) - non direttamente convertibile con μ (BCRA)
  • Per superfici esterne, contaminate o con microtexture complesse, il Pendulum tester è spesso utilizzato come test complementare al B.C.R.A.

Altri Metodi (DIN, EN)

Esistono test basati su DIN (es. rampa DIN 51130/51097) e su EN 13893 (tribometri a trascinamento) utili per classificazioni di prodotto.

Questi metodi sono complementari e vanno scelti in funzione del materiale e dell'ambito di applicazione.

  • Test basati su DIN (es. rampa DIN 51130/51097)
  • Norme EN 13893 (tribometri a trascinamento)
  • Utili per classificazioni di prodotto
  • Metodi portatili per verifiche rapide
  • Complementari ai test principali - da scegliere in base al materiale e all'ambito di applicazione

Interpretazione

Lettura dei risultati e soglie di riferimento

Come interpretare i valori del coefficiente di attrito per verificare la conformità

Secondo il DM 236/1989, la pavimentazione si considera antisdrucciolevole se rispetta determinati valori di coefficiente di attrito misurati con metodo B.C.R.A.

Il valore di riferimento μ ≥ 0,40 non è un valore "universale" valido per tutte le superfici/condizioni: il DM 236 riporta soglie riferite al metodo B.C.R.A. e a specifici pattini (cuoio/gomma) e condizioni (asciutto/bagnato). È fondamentale precisare esattamente per quali slider e condizioni quel 0,40 si applica (es. cuoio su asciutto; gomma standard su bagnato).

Condizioni di prova che influenzano il risultato

Il coefficiente di attrito misurato dipende da molteplici fattori che devono essere specificati nel report di laboratorio:

  • 1Tipo di pattino/scivolante: gomma morbida (tipo 4S), gomma dura (tipo 96), cuoio. Ogni materiale produce valori diversi sulla stessa superficie.
  • 2Condizioni della superficie: asciutta, bagnata con acqua distillata, bagnata con detergente. Il valore μ in bagnato è generalmente inferiore del 20-40% rispetto all'asciutto.
  • 3Direzione di prova: parallela o perpendicolare alle fughe/venature del materiale.
  • 4Velocità di scorrimento: il metodo B.C.R.A. opera a velocità costante specifica.
  • 5Temperatura e umidità ambientale: possono influenzare le proprietà elastiche del pattino.

Fondamentale: Non esiste un unico valore soglia "universale". Il DM 236/1989 indica μ ≥ 0,40 come riferimento per il metodo B.C.R.A., ma questo valore va sempre contestualizzato: il protocollo di prova deve specificare quale pattino (cuoio, gomma tipo 4S, gomma tipo 96), in quali condizioni (bagnato/asciutto), con quale orientamento e su quanti punti di misura. Fonti tecniche confermano che il valore 0,40 si applica a specifiche combinazioni pattino/condizione e deve essere riportato nel report con il tipo di pattino e condizione utilizzati. Per le nostre certificazioni ci affidiamo a CRM Center Research Materials, laboratorio accreditato che fornisce report completi conformi alle normative vigenti.

Soluzioni Disponibili

Panoramica dei trattamenti antiscivolo

Analisi delle principali categorie di interventi con i relativi vantaggi e le criticità più comuni

Leggi la nostra analisi tecnica delle soluzioni antiscivolo

Approfondisci

Trattamenti Abrasivi

Vantaggi

  • +Aumento immediato della ruvidità
  • +Effetto rapido

Criticità

  • Modificano profondamente l'aspetto
  • Rimuovono la "parte nobile" del materiale
  • Difficoltà nella pulizia
  • Effetto non permanente

Resine e Vernici

Vantaggi

  • +Soluzione antiscivolo temporanea

Criticità

  • Tempo di asciugatura molto lungo (giorni)
  • Alterano estetica/colore/lucidità
  • Soggetti a usura rapida
  • Richiedono riapplicazioni frequenti
  • Problemi di adesione su materiali non porosi

Nastri e Tappeti

Vantaggi

  • +Soluzione rapida
  • +Basso costo iniziale

Criticità

  • Rischio di distacco
  • Creazione di dislivelli (inciampo)
  • Manutenzione continua
  • Non risolvono il problema strutturale

Acidificazione Chimica

Vantaggi

  • +Efficace su ceramica specifica

Criticità

  • Rischio danneggiamento irreversibile
  • Pericolo per operatori
  • Sostanze potenzialmente vietate
  • Può invalidare garanzie del materiale

Piastrelle Ruvide

Vantaggi

  • +Soluzione preventiva in fase di progetto

Criticità

  • Non applicabile su esistenti
  • Costi di sostituzione elevati
  • Compromessi estetici
  • Difficoltà di pulizia

Checklist Tecnica

Checklist per RSPP e Facility Manager

Gli step fondamentali per garantire la conformità normativa delle pavimentazioni

Verificare se la pavimentazione è soggetta a normative specifiche (spazi pubblici, scuole, ospedali)

01

Richiedere certificazione di laboratorio terzo per il coefficiente di attrito (specificare metodo: B.C.R.A./Tortus o Pendulum)

02

Documentare condizioni di prova (bagnato, tipo di liquido, temperatura, pulizia)

03

Conservare report e schede tecniche come prova di diligenza

04

Pianificare controlli periodici (es. biennali o dopo interventi di pulizia straordinaria)

05

Valutare soluzioni permanenti che preservino l'estetica e non richiedano manutenzione continua

06

La Soluzione Tekno Touch®

Tekno Touch® — Sicurezza naturale e permanente

Per chi cerca una soluzione che preservi estetica e durabilità, proponiamo Tekno Touch®, trattamento antiscivolo di nuova generazione che agisce sulla micro-porosità del materiale per creare micro-ventose che preservano l'aspetto naturale senza alterare colore o lucentezza.

Garanzia 20 anni su efficacia antiscivolo (T&C applicabili)*

Check-up biennali1 gratuiti inclusi nel periodo di garanzia

Certificazione laboratorio ACCREDIA (B.C.R.A./Tortus) pre e post intervento

Aspetto naturale completamente preservato

Conformità ai requisiti antisdrucciolo del DM 236/1989, verificata e documentata con test B.C.R.A./Tortus

Manutenzione ordinaria invariata

Nota tecnica: il metodo migliore per la verifica dell'efficacia di un trattamento antiscivolo (in termini di coefficiente di attrito dinamico) è la misura eseguita con Tribometro Tortus (metodo B.C.R.A.) o – come confronto internazionale – con il Pendulum tester (EN 13036-4).

* La garanzia copre il mantenimento delle caratteristiche antiscivolo del trattamento per 20 anni dalla data di applicazione, subordinata a: uso conforme, manutenzione ordinaria corretta, assenza di modifiche strutturali, check-up biennali effettuati. Termini e condizioni completi forniti con il certificato di garanzia. Report di conformità rilasciati da laboratorio terzo accreditato ACCREDIA.

1 Il servizio di check-up biennale è disponibile su richiesta del cliente e previa programmazione concordata.

Domande Frequenti

FAQ - Domande Frequenti

Le risposte alle domande più comuni sulla normativa antiscivolo

L'obbligo è sancito dal D.Lgs. 81/2008 (Allegato IV, punto 1.3.2) che impone pavimenti «fissi, stabili ed antisdrucciolevoli». Il DM 236/1989 (art. 8.1.2) fornisce i criteri tecnici e indica il metodo B.C.R.A. per la misura del coefficiente di attrito. Vedi testo su Normattiva.

La responsabilità ricade su: datore di lavoro per i luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008, art. 63), proprietario/gestore per strutture aperte al pubblico (responsabilità civile ex art. 2051 c.c.), amministratore condominiale per parti comuni. In caso di infortunio, il responsabile può essere chiamato a rispondere civilmente e penalmente se si dimostra negligenza o omissione di manutenzione/verifica.

Il DM 236/1989 indica il metodo B.C.R.A., eseguito tipicamente con il Tribometro Tortus. Il Pendulum Test (BS 7976 / ASTM E303) è riconosciuto a livello internazionale e spesso usato come test integrativo o per verifiche in situ su grandi superfici.

Il valore di riferimento μ ≥ 0,40 va sempre contestualizzato: non è un valore "universale" ma dipende dal tipo di pattino (cuoio, gomma tipo 4S, gomma tipo 96) e dalle condizioni di prova (asciutto/bagnato) specificate nel DM 236/1989. Il report di laboratorio deve indicare esattamente quale combinazione pattino/condizione è stata utilizzata. Per ambienti critici (piscine, cucine) o per normative specifiche settoriali possono essere richiesti valori superiori (es. μ ≥ 0,50).

μ (DCOF) è il coefficiente di attrito dinamico misurato con metodo B.C.R.A./Tortus, espresso come rapporto adimensionale (es. 0,42 = rapporto forza attrito/forza normale). PTV (Pendulum Test Value) è un indice empirico da 0 a 150+ misurato con il Pendulum Tester secondo EN 13036-4. I due numeri non sono direttamente confrontabili: il B.C.R.A. misura DCOF (μ) con tribometro Tortus, mentre il Pendulum dà un PTV; dipendono da geometria, velocità, tipo di gomma e condizioni superficiali diverse. Scala PTV: ≥36 = basso rischio, 25-35 = moderato, <24 = alto rischio. Entrambi misurano resistenza allo scivolamento ma con metodi, scale e fenomeni fisici non equivalenti. Il B.C.R.A. è quello citato dal DM 236/1989 italiano; il Pendulum è standard internazionale (UK HSE, ISO).

Non esiste un numero fisso nella normativa, ma la prassi tecnica raccomanda almeno 4-6 letture distribuite su aree rappresentative della superficie (zone di passaggio, punti critici, campioni diversi). Il laboratorio deve calcolare il valore medio e la deviazione standard, verificando che tutti i punti superino la soglia minima o che la media sia conforme con variabilità accettabile.

Non automaticamente. Qualsiasi soluzione deve essere verificata con test B.C.R.A./Tortus o Pendulum dopo l'applicazione. Nastri e vernici possono presentare problemi di durata, manutenzione e rischio di inciampo (bordi sollevati). È necessario richiedere certificazione di laboratorio terzo e pianificare controlli periodici.

No. Anche con trattamenti permanenti certificati (come Tekno Touch® con garanzia 20 anni), è buona pratica effettuare verifiche biennali per monitorare l'efficacia nel tempo, documentare la diligenza del responsabile e intervenire tempestivamente se necessario. I controlli periodici dimostrano la corretta gestione del rischio e proteggono da responsabilità legali.

Dipende dal contesto: trattamenti permanenti: controllo ogni 2 anni; ambienti critici (piscine, cucine): controllo annuale; rivestimenti temporanei: ogni 6-12 mesi; dopo eventi straordinari (ristrutturazioni, pulizie aggressive): verifica immediata. Conservare sempre report e pianificare i controlli nel registro di manutenzione.

Note legali e disclaimer

Finalità informativa: Questa pagina ha esclusivamente finalità informativa e divulgativa. Non costituisce consulenza tecnica o legale vincolante.

Verifiche ufficiali: Per valutazioni formali, certificazioni e report di conformità rivolgersi esclusivamente a laboratori accreditati ACCREDIA e professionisti abilitati.

Aggiornamenti normativi: I riferimenti normativi citati (D.Lgs. 81/2008, DM 236/1989, DPR 503/1996) possono essere soggetti a modifiche, integrazioni o aggiornamenti. Si raccomanda di verificare sempre il testo ufficiale vigente su Gazzetta Ufficiale o Normattiva.

Standard tecnici: Le norme tecniche citate (EN 13036-4, BS EN 16165, ASTM E303) sono soggette a revisioni periodiche da parte degli enti normatori (CEN, BSI, ASTM).

Limitazione di responsabilità: R. E R. Group S.r.l. non si assume responsabilità per decisioni prese sulla base delle informazioni qui riportate senza adeguata consulenza professionale, valutazione del caso specifico e certificazione da parte di laboratorio accreditato.

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